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La mia base era il piccolo stato del Togo, allora considerato la "Svizzera" dell'Africa Occidentale. Paese tranquillo, con capitale Lome', dove risiedevo in un albergo di lusso di stile coloniale. Li noleggiai una "Nissan Patrol" e con un'autista del luogo, assegnatomi dalla societa' di noleggio, che vestiva un sacco di juta e puzzava come una capra, mi avventurai previo appuntamento a vistare tutti i ministeri dello svilutto economico e dell'agricoltura di tutti gli stati adiacenti.

La ragione per la quale decisi di intraprendere questa avventura era dovuta dal fatto che tutti i paesi delle ex colonie francesi intrapresero la strada della liberazione della vendita delle materie prime e decisero di sganciarsi dal monopolio francese e destinarne una quota al mercato libero. Intravidi in quel momento l'opportunita' di commercializzare il cotone acquistandolo direttamento senza dover venderlo come agente delle grosse major monopoliste. Cercavo in sostanza la convenienza nel prezzo, sapendo di poter contare sulla mia esperienza acquisita col tempo.

Visitai ovviamente tutti gli stati riportati sulla cartina e viaggiando per tre mesi di fila, di avventure ne ho da raccontare a iosa. Non basterebbe un sito a coprire i link e le pagine, quindi mi soffermo solo su alcuni punti salienti del mio viaggio.

Le dissaventure non mancarono e nemmeno gli imprevisti. Lungo la savana subshariana, percorrendo migliaia di chilometri per raggiungere il Mali, siamo rimasti diverse volte a piedi e senza anima viva che ci potesse dare una mano, ma il mio caprone accompagnatore, era abile a trovare tutti i pagliativi per farmi proseguire il viaggio. Restammo a piedi con la jeep senza olio, ma il mio accompagnatore si procuro' del frutto di carite' che avendo all'interno polpa burrosa, la utilizzo spremendola nel serbatoio dell'olio. Bucammo una ruota, e avendo la ruota di scorta gia' fuori uso, il mio accompagnatore seppe riempire il pneumatico di paglia e potemmo cosi' procedere nel nostro viaggio. Questo e solo una parte di quanto io possa raccontare, perche' di avventure ne ebbi tante in tal senso ma accenno solo queste perche' le piu strambe.

Le strade erano asfaltate solo nelle citta' e tutto il resto era in terra battuta. Percorrendo le strade, non si trovava alcun traffico ed incontrare un'altra autovettura era raro, solo cortei di villeggianti che percorrevano i bordi della strada con i cesti colmi dei loro prodotti, prevalentemente frutta e tessuti, in cammino verso i centri abitati, per lo piu' villaggi, per venderli al mercato. Scene pittoresche che rimarranno impresse nella mia memoria come i canti della popolazione locale ed i giochi e gli schiamazzi dei bambini.

Lungo il percorso seguito in "Burkina Faso" per raggiungere il Mali era usuale trovare ogni tanto qualche "check point" militare. Questi soldati neri facecvano parte dei mercenari assoldati da Ghedafi inviati a sostegno per ribaltare il governo precedente e capeggiare la rivoluzione. Tanto per intenderci, il Burkina Faso prima si chiamava "Repubblica dell'alto Volta" e Ghedafi con i suoi mercenari sostenne la rivoluzione popolare di liberalizzazione capeggiata da Thomas Sankara e nel 1984 lo stato cambio nome in Burkina Faso. Ad ogni posto di blocco il mio accompagnatore tuttofare, da nero, diventava bianco dalla paura, ma io invece, me la prendevo a ridere, perche' mi avevano insegnato che a quei tempi un nero non poteva toccare l'uomo bianco. Ero veramente uno sprovveduto. Con questo mio atteggiamento dimostrai al mio accompagnatore che andava regolarmente terrorizzato a riferire a chiunque incontrassi, le mie capacita' di restare calmo ed essere sprezzante davanti al pericolo. Da quei miei atteggiamenti tutti quanti iniziarono a chiamarmi "petit patron blanc" ovvero "piccolo patrono (capo) bianco" in francese.

Soggiornai negli alberghi solo nelle grandi citta', ma durante i lunghi percorsi sostai anche presso qualche missione di suore francesi, dove durante il pranzo, tra un piatto e l'altro bisognava pregare, o in qualche villaggio pernottai in capanne con i materassi di paglia unti di sudore degli ospitanti. Mi consigliarono di mangiare solo frutta ed in quei luoghi ve ne' in abbondanza e cosi' in tre mesi persi 10 chili, ma non le forze. In quei luoghi mi sentivo un Re. Comunque tutto quello che ho passato resta nella mia mente e francamente, nutro oggi tanta nostalgia. E' proprio vero che quando uno parla di "mal d'Africa", solo chi e' stato li lo puo' comprendere.

Non voglio inoltrarmi oltre con le questioni di lavoro, ma trovai degli accordi che all'inizio portarono alcuni frutti, ma poi abbandonai questa strada perche' si dimostrava troppo dispendiosa e lunga nella tempistica. In quei paesi, come in tutti quelli africani il tempo non esiste ed il domani puo' essere anche tra due giorno o tra una settimana. Questa e' stata principalmente la ragione per cui rimasi in quei luoghi tre mesi, speranzoso di addivenire prima o poi a qualche accordo, ma poi mollai il colpo, avendo a casa una famiglia ed un ufficio da portare avanti.

La penetrazione europea nell'Africa occidentale e' avvenuta in prima istanza per motivi commerciali e fino al 1860 circa, quando inizio' la spartizione vera e propria e la conquista militare della regione, le postazioni portoghesi, spagnole, francesi, inglesi, olandesi erano disseminate lungo la costa di tutto il golfo di Guinea. Alla base dei commerci europei non c'era piu' la tratta degli schiavi poiche' formalmente abolita dalla Gran Bretagna nel 1807, ma fino alla fine del secolo si praticava il contrabbando.

La storia di quei luoghi e' apassionante. Tutto inizio' nel 1881 con il "Trattato del Bardo", quando l'impero coloniale francese si estendeva in Nord Africa e formava un prottetorato in Tunisia. Verso la fine dell'Ottocento, poco a poco, la Francia prense possesso della maggior parte dell'Africa settentrionale, occidentale e centrale. Questo avenne al momento della conferenza di Berlino (1884-1885) che divise le aree di influenza tra le varie potenze europee. Alla Francia vengono assegnati gli attuali Stati della Mauritania, Senegal, Guinea, Mali, Costa d'Avorio, Benin, Niger, Repubblica centraficana, Congo, oltre all'enclave di Gibuti nell'Africa orientale (Somalia francese). Nel 1898 dal Senegal parti una spedizione militare della "Legione straliera", per conquistare il bacino del Ciad in modo da unificare i territori francesi nell'Africa occidentale.

Le ultime colonie furono conquistate al termine della prima guerra mondiale, quando la Francia ottenne il mandato sugli ex territori turchi della Siria e del Libano, ed infine in Africa Occidentale le ex colonie tedesche del Togo e del Camerun.

Il progetto coloniale francese era visto come una "missione civilizzatrice", il principio per cui gli europei dovevano portare la civilta' ai popoli considerati inferiori. Nelle colonie, gli ufficiali francesi intrapresero una politica di europeizzazione e francesizzazione, in particolare nell'Africa occidentale. Agli africani che adottarono la cultura francese, compreso l'uso della lingua francese e la conversione al cristianesimo, furono garantiti i privilegi della cittadinanza francese.

    

Il mio interesse nell'esplorare le zone di maggior produzione di cotone, mi ha portato a viaggiare nell'Africa occidentale, dove storicamente, l'area e' stata interessata da molti dei maggiori imperi africani, tra i quali l'Impero Songhai che si origino' intorno al VII secolo lungo il corso interno del Niger; l'Impero del Mali fondato dal popolo di etnia mandinga che viveva nella regione fra la Guinea settentrionale e il Mali meridionale e si sviluppo' nel periodo compreso fra il 1235 e il 1645; l'Impero del Ghana (300-1076) era situato nell'attuale sud-est della Mauritania ed in parte del Mali (a dispetto del nome, dunque, non vi e' alcuna correlazione geografica con l'odierno Ghana); ed in seguito Il regno Ashanti (1570-1900), che fu' localizzato in una regione appartenente all'attuale territorio del Ghana. Questa era una delle aree del mondo di grande civilizzazione, e la grande citta' di Timbuktu in Mali, fu' uno dei piu' importanti centri di commercio e di cultura del mondo antico. Uno dei maggiori gruppi etnici sono i "Mandingo" gli "Ashanti" e i "Bambara". Questi Stati, culturalmente attivi, prosperarono in Africa occidentale per molti secoli, nonostante svariate forze tra cui la tratta degli schiavi e i cambiamenti climatici che li hanno poi portati ad un graduale declino.

Le zone costiere hanno per la maggior parte un clima tropicale e una cintura di foresta tropicale seguiva una volta la costa attraverso questa fascia. Porzioni di questa costa erano conosciute con i nomi di Costa del grano, Costa d'oro e Costa d'Avorio. La tratta degli schiavi fu molto attiva in quest'area e la maggior parte degli afro-americani discende da schiavi trasportati dall'Africa Occidentale. Il Nord e le terre continentali sono occupate dalla savana e quindi ci si addentra nel territorio del "Sahel". Questa e' una zona subsahariana che consiste prevalentemente in deserto e si estende dall'Oceano Atlantico fino al Corno d'Africa, passando dagli stati dell'Africa Centro Settentrionale quali Mauritania, Mali, Burkina Faso, Niger, Ciad e Sudan. Il Sahel, nel corso della storia, e' stata la terra in cui si sono sviluppati alcuni dei piu' avanzati e potenti regni del continente africano, indicati spesso come Regni saheliani.

    

La parte meridionale invece comprende lo Stato del Benin, precedentemente conosciuto con il nome di Dahomey dove i Francesi presero il controllo dell'area nel 1892. la capitale "Porto-Novo" e' uno dei centri mondiali piu' importanti del "voodoo" mentre la citta' di "Cotonou" di fatto e' il centro nodale del paese grazie all'aeroporto, il porto, le strade e la linea ferroviaria. Confina ad ovest con lo Stato del Togo che si affaccia solo per un breve tratto di 56 km sul Golfo di Guinea a sud. In questo tratto di costa si trova la capitale Lome' che per un certo periodo e' stata considerata la perla dell'Africa occidentale e questa piccola repubblica e' conosciuta come la Svizzera dell'Africa occidentale.

Percorrendo tutto il Togo fino a Nord, entriamo nello stato del Burkina Faso gia' Repubblica dell'Alto Volta. I francesi iniziarono la colonizzazione della regione nel 1896, sottomettendo il regno Mossi di Ouagadougou, capitale odierna della Repubblica. Il regno divenne un protettorato, e nel 1898 l'intera regione era sotto il controllo francese. Nel 1904, il protettorato fu annesso all'Africa occidentale francese, insieme agli odierni Senegal e Niger. I burkinabe' parteciparono alla prima guerra mondiale all'interno della fanteria senegalese. La seconda citta' come importanza storica e' Bobo-Dioulasso, che fu' occupata dai francesi nel 1897 e considerata avamposto della Legione Straniera. Lo sviluppo della citta' ricevette un notevole impulso dalla costruzione della ferrovia di collegamento fra Abidjan (Costa d'Avorio) e Ouagadougou.

         

Proseguendo ad Ovest si entra nel Mali il quale possiede una storia ricca e relativamente conosciuta. Il suo territorio e' stato sede dei tre grandi Imperi, gia' sopra citati, quali l'Impero del Ghana, l'Impero del Mali e l'Impero Songhai. I francesi iniziarono la colonizzazione del suo territorio nel 1864 e nel 1895 venne integrato nell'Africa occidentale francese con il nome di Sudan francese. Bamako ne e' la capitale ed e' anche la citta' piu' popolata (1.690.000 abitanti). Sorge sul fiume Niger, nelle vicinanze delle rapide che separano la valle del Niger superiore e la valle del medio Niger, nella parte Sud-occidentale del Paese. E' un porto fluviale ed il principale centro amministrativo e commerciale del Mali. Dal Burkina Faso, per arrivare a Bamako si passa obbligatoriamente da Sikasso, la seconda citta' del Mali. Questa citta' si colloca quasi al confine del Sud-Est del Paese ed e' il crocicchio per raggiungere la Costa d'Avorio, il Ghana, il Togo, il Benin. Era una citta' fortificata ed era presidiata dalle forze coloniali francesi e dalla Legione straniera, quale avamposto della zona.

    

Da Sikasso, andando a Sud si entra in Costa d'Avorio. Dopo una lunga guerra contro i Mandingo, la Francia ne prese possesso soltanto intorno al 1890. L'obiettivo francese era quello di stimolare la produzione di generi per l'esportazione e percio' furono avviate lungo la costa delle piantagioni per la produzione di caffe', cacao e olio di palma ed all'interno, quelle del cotone. Divenne l'unico paese dell'Africa occidentale con una apprezzabile popolazione di 'coloni', di conseguenza, un terzo delle piantagioni di cacao, caffe' e banane erano nelle mani di cittadini francesi e un odiato sistema di lavoro forzato divenne la spina dorsale dell'economia. Al contrario, in Africa occidentale e Ccentrale i francesi e gli inglesi erano essenzialmente dei burocrati.

    

Tutta l'Africa occidentale e' una terra dove le ricchezze culturali e naturali sono senza paragoni. Un territorio unico, fatto di montagne e dirupi, pianure e deserti, spazi selvatici spogli e zone con una vegetazione lussureggiante. L'abbondanza delle civilta' e delle tradizioni non ha equivalenti. Sono tutte diverse tra di loro ma hanno solo in comune la cordiale accoglienza ai viaggiatori. Ovunque possiate andare, sarete sempre sorpresi dalla bellezza, dal calore e dalla cordialita' degli abitanti di questi luoghi.

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